Il viaggio che mi ha cambiato la vita

Il viaggio che mi ha cambiato la vita

Last Updated on 20 Ottobre 2020 by Simona Viaggia Come Il Vento

Una ragazza che non aveva mai messo piede fuori dall’Italia: questa ero io a 19 anni. E quella Simona mi è venuta in mente quando Fiammetta e Leonardo, i due instancabili ed avventurosi amci di Tips4trips mi hanno coinvolto nella iniziativa di Marco Lovisolo di Lo zaino è pronto, io no chiedendomi di raccontare in un post “Il viaggio che mi ha cambiato la vita”

Quella ragazza però, l’ultimo anno di liceo, leggendo della possibilità di fare esperienze all’estero lavorando in fattorie negli Usa o facendo l’au pair girl, decide che è arrivato il momento di lasciare la comfort zone del suo piccolo mondo pugliese.

Non è stato affatto facile e non parlo dell’esperienza all’estero, quello va da sé, bensì del riuscire ad avere risposte. Una parte di me quasi ne era sollevata. Inaspettatamente una proposta mi arriva, ma non era ciò che volevo. Non era nemmeno il paese a cui avevo pensato. La Germania, Berlino. Cosa ci vado a fare io a Berlino? io voglio migliorare l’inglese. E poi Berlino non è cool, quel muro caduto da poco mi inquieta ancora, la lingua è così brutta e severa. Cosa faccio? Settembre è alle porte e non ho ancora deciso a quale facoltà iscrivermi. E va bene. Andiamo a Berlino. Dovesse andare male posso sempre tornare, no?

Eccomi sul treno che mi porterà a Verona e di lì a Berlino. Un viaggio interminabile con partenza di venerdì sera dalla sperduta Barletta e arrivo a Berlino domenica mattina. Trentasei lunghissime ore di viaggio (ah google maps, erano altri tempi!) trascorse a domandarmi cosa cavolo stessi facendo, specialmente quando passavano i controllori a ricordarmi quanto mi sembrasse brutto il tedesco.

distanze

Il mio lunghissimo viaggio della speranza

Ricordo ancora l’emozione all’arrivo alla stazione di Wannsee (oggi i treni arriverebbero sicuramente a Berlin Hbf), la luce del sole che filtra attraverso i rami, il primo impatto con la famiglia. Berlino quel giorno mi è sembrata così bella.
E bella per me Berlino lo è stata davvero per molti anni. La mia Muthesiusstrasse con gli alberi di castagno a ricordarmi l’avvicendarsi delle stagioni, le vecchie e affascinanti stazioni della metropolitana, l’Alexanderplatz ante-ristrutturazione, i venditori di cimeli sovietici sulla Pariser Platz, i Kneipe con l’Afri-Cola, i cantieri inesistenti, quel suo essere indifferente verso l’aspetto e gli orientamenti e la quasi totale assenza di turisti. E sì, Berlino allora non se la filava nessuno! E dire che avevo storto il naso all’inizio proprio per quel suo essere completamente uncool!

berlino

La mia casa nella Muthesiusstr.

Haus am Checkpoint Charlie

Haus am Checkpoint Charlie

Eppure io Berlino l’ho odiata così tanto all’inizio. Ho passato i primi tre mesi a piangere continuamente. Lontana da casa, senza amici, con quella lingua che sembrava così maledettamente ostica e inafferrabile.
Quelle giornate scandite dai viaggi in metropolitana per arrivare alla mia scuola nel cuore di Kreuzberg, l’odore di Pommes frites e Wurst nell’aria alle 8 del mattino, la freddezza dei tedeschi e la mia maledetta introversione.

il tedesco

La mia vita da Schülerin

Turchi, arabi, polacchi. Sono l’unica italiana non solo nella mia classe bensì in tutta la scuola. Tanti microcosmi ognuno dei quali chiuso nella comfort zone della propria provenienza ed io che non riesco a legare con nessuno, eccetto che con una ragazza di Ankara (la Turchia in qualche modo era il mio destino, ma non lo sapevo ancora).

Ma quella città che mi era sembrata sempre così immensa, un sabato sera si rivela un mondo piccolo piccolo. Sono in fila davanti allo Zoo Palast, uno dei cinema più vecchi di Berlino, per vedere un film quando incontro per caso una ragazza che da poche settimane era arrivata nella mia classe. Non mi ero mai sforzata di conoscerla, anzi la trovavo persino antipatica, senza un motivo. Io chiusa, e qui non parlo della mia introversione, lei senza preconcetti.

Perché non vieni con me? devo incontrare alcuni amici.

Al diavolo il cinema, Simona. Buttati!
E’ stato così che Lora Markova* da Sofia ha cambiato la mia vita.
Prima effetto del viaggio: l’apertura mentale

E sì, da quel giorno la mia vita a Berlino è cambiata completamente. Non so se fino ad allora la mia timidezza mi avesse bloccata o se, in realtà, a bloccarmi fosse stata la mia chiusura mentale.
Ho scoperto un nuovo mondo. Anzi ho scoperto il mondo.
Non ero più alla ricerca di altri come me, ma volevo scoprire chiunque fosse diverso da me.
Secondo effetto del viaggio: volere scoprire altre culture

La mia fortunata condizione di studentessa in una scuola di lingue mi ha dato la possibilità di avere a che fare ogni giorno con le storie di ragazzi di tutto il mondo. Sylwia e Anna con i loro racconti della Polonia sotto l’influenza sovietica, Sadullah kurdo iracheno e le sue manifestazioni in giro per Berlino per l’indipendenza della sua terra, Kostya e le sue impressioni sulla Russia post perestrojka, Aucione che mi ha insegnato a preparare la fejoada e mi ha fatto conoscere la frizzante anima carioca. Ho viaggiato nei mondi di tutti gli amici incontrati.
E sono diventata affamata. Affamata di viaggi e del piacere della scoperta. Ho superato le mie paure. Persino quella di stare sola lontano da casa.

Ho imparato a viaggiare da sola e ho capito di essere molto più capace di quanto avessi immaginato. Credevo non sarei mai riuscita ad esprimermi in tedesco ed ho finito per iscrivermi alla Freie Universität di Berlino, ho imparato a districarmi nella burocrazia tedesca tra permessi di soggiorno e assicurazioni mediche, ho cominciato ad organizzare i miei viaggi in autonomia. Viaggiare ti cambia davvero e lo fa in meglio.

alexanderplatz

Alex, come i berlinesi chiamano Alexanderplatz

Ecco, io posso dire con assoluta certezza che questo primo e lungo viaggio che mi ha vista a Berlino per un anno intero senza mai fare ritorno a casa mi ha cambiato la vita. E se ci ripenso provo ancora tanto orgoglio perché alla fine non ho mollato.

Sono passati 25 anni da quel viaggio indimenticabile.

Ringrazio Fiammetta e Leonardo di Tips 4 Trips per avermi pensata. Come potete vedere non mi ero dimenticata, mi ero solo presa del tempo per capire quale viaggio avesse cambiato il mio modo di vedere il mondo. Avrei potuto parlare di mete più esotiche ma, riflettendoci, nessuno di quei luoghi lontani probabilmente sarebbe stato nei miei pensieri se non avessi intrapreso quel primo viaggio.

Mi piacerebbe che due delle blogger che mi ispirano di più mi raccontassero qual è stato il viaggio che ha cambiato la loro vita:

Roberta di Italiaterapia

Daniela di L’Orsa Nel Carro Travel Blog

 

* Lora è stata la mia migliore amica nei miei tre anni berlinesi, finché le nostre vite si sono separate. Lei prima a Mallorca poi a Friburgo a fare l’infermiera, io di nuovo in Italia. I social mantengono i fili della nostra amicizia ed insieme a Sadullah stiamo cercando di organizzare una rimpatriata.