Budapest: cosa mangiare e dove
Last Updated on 6 Febbraio 2020 by Simona Viaggia Come Il Vento
Il gulash è il primo nome che probabilmente viene in mente quando si pensa alla cucina ungherese. Perlomeno è quello che avrei detto io, senza pensarci troppo, fino a qualche mese fa. Come vi ho raccontato spesso, provare la cucina dei luoghi che visito è un aspetto fondamentale del viaggio tanto da diventare persino parte dell’organizzazione stessa. Mi piace conoscere in anticipo i piatti tipici e questo per essere sicura di non perdermi nulla. Insomma faccio outing qui ed ora (qualora non fosse ancora chiaro): io e la mia metà amiamo mangiare e potete essere sicuri che non rinunceremo mai ad un buon piatto per vedere qualcosina in più in giro!
È stato così che ho scoperto che quello stufato che siamo soliti chiamare gulash in realtà è un altro piatto della cucina ungherese, precisamente il pörkölt, e che il vero gulash altro non è che una zuppa a base di carne e paprika. E poi c’è, appunto, la paprika, l’oro rosso d’Ungheria. Be’ quella nei piatti ungheresi non può mancare. Dolce o dal sapore pungente, senza la paprika difficilmente una ricetta sarà completa.
Il resto l’ha fatto il mio palato che, deliziandosi in vari ristoranti di Budapest, è arrivato alla conclusione che quello ungherese è un cibo che scalda l’anima. Uno di quelli che vorresti trovare preparato dalla nonna in una giornata grigia ed in cui affondare cucchiaio/forchetta per consolarti un po’. Una cucina corposa che non può non incontrare i favori degli amanti della carne. Lasciate da parte ogni dieta oh voi che arrivare in Ungheria!
Cosa mangiare:
Le zuppe
Credo di poter dire che un pasto che si rispetti dopo una lunga giornata fuori al freddo debba cominciare con una zuppa e sono sicura che gli ungheresi siano della mia stessa idea perchè è un elemento immancabile nei menù. Noi in quel caldo abbraccio che sono le zuppe ci siamo tuffati volentieri.
Re incontrastato delle zuppe come avrete sicuramente capito é il Gulyásleves, il gulash. Un piatto antico che affonda le sue radici nella steppa ungherese. Il gulash infatti era la zuppa dei mandriani che, accampati per giorni nelle grandi pianure ungheresi al seguito del bestiame, cucinavano in calderoni all’aperto i pochi ingredienti che potevano portare con sé.
Cipolle, carne, paprika e verdure sono gli ingredienti alla base del gulash ma potrete trovare diverse varianti.
Strano pensare ad una zuppa di pesce come ad una delle più diffuse in Ungheria ma è proprio così! La ricchezza di fiumi e laghi compensa abbondantemente l’assenza del mare facendo dell’Halászlé, la zuppa del pescatore, uno dei piatti più amati. E’ tradizione consumarla la sera di Natale ma è molto diffusa anche in estate, quando proliferano in tutta l’Ungheria festival dedicati a questa specialità. L’ingrediente principale è la carpa ma può essere arricchita con altri pesci di acqua dolce come il pesce gatto, il luccio ed il persico. Non ho una grande passione per i pesci di acqua dolce eppure devo ammettere di aver trovato questa zuppa deliziosa. Secondo me batte di gran lunga il gulash!
La domenica non è domenica senza Pörkölt!
Un vecchio detto ungherse afferma che non è davvero domenica senza il Pörkölt in tavola, ma stando a quello che ho potuto vedere nei miei giorni a Budapest, lo stufato è un piatto di ogni giorno oltre che essere pressoché onnipresente in varie forme e salse su ogni menù.
Di maiale, di manzo, di vitello, di agnello, di cervo o di pollo. In salsa di vino, con crema di carote o di piselli, con la paprika. Le varianti in cui viene servito il pörkölt sono talmente numerose che difficilmente mangerete lo stesso piatto ogni giorno. Difatti abbiamo avuto modo di provare sapori diversi pur ordinando di base lo stesso piatto. Viene quasi sempre accompagnato dai nokedli o galuska, degli gnocchetti all’uovo che ricordano un po gli späztle. Ecco, credo che il vero cuore della cucina magiara sia proprio in questo piatto da gustare caldo che riporta il sorriso, che fa riaffiorare nella mente i ricordi di infanzia.
Lángos, una passione ungherese
Se c’è un piatto da gustare in ogni momento e che crea dipendenza quello è il lángos, un impasto di pane fritto sottile e croccante al centro e soffice sui bordi ricoperto di panna acida, formaggio grattugiato e aglio. Potremmo definirlo il fast food ungherese per eccellenza se non fosse che con gli anni questo termine ha assunto una connotazione negativa. Ma il lángos è davvero uno di quei cibi senza troppe pretese da afferrare al volo. Un vero piatto tradizionale della cucina povera ungherese. In casa lo si preparava con una parte dell’impasto per la preparazione del pane. Una volta schiacciato con le mani lo si metteva in forno vicino alla brace a cuocere. Oggi il lángos è il re incontrastato degli street food e lo si può mangiare con numerosi condimenti, incluso lo stufato.
Kolbász
Cotte, affumicate o crude le salsicce sono una delle specilialità ungheresi più diffuse. Passeggiando sotto gli archi di ferro del Nagy Vásárcsarnok non vi sfuggirà il tripudio di Kolbász in tutte le varianti possibili ed immaginabili aromatizzate con spezie varie. Ancora una volta un ingrediente accomuna quasi tutte queste salsicce: la paprika. Io e la mia metà più che con calamite amiamo tornare a casa con souvenier goduriosi e così, puntato quello che sembrava essere il bancone più assortito, ci siamo fatti una certa cultura sulle varietà di Kolbász chiacchierando con il salumiere.
Salsicce di mangalica, di manzo, di agnello, di oca, con aglio, senza aglio. Affumicate, leggermente affumicate, dolci, leggermente piccanti. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Soprattutto per i nostri.
La vasta scelta di salumi si traduce spesso nei ristoranti ungheresi con l‘hidegtál, il piatto freddo, che nell’aspetto ricorda un po’ i nostri antipasti. Tagliere di legno, salsicce e salumi vari, sottaceti, uova, chutney e verdure.
Palacsinta
L’Ungheria vanta una tradizione di tutto rispetto nella pasticceria ed entrando nei café di Budapest probabilmente guarderete con l’acquolina in bocca le sontuose e golose torte multistrato tra cui le famosissime Dobos ed Esterházy. La mia scarsa propensione per i dolci tuttavia, diversamente da quanto potreste immaginare, mi ha spinto a provare solo la Palacsinta, una sorta di crepe priva di burro e ripiena di confettura di albicocca. Si tratta però di un dolce molto versatile e potete trovarla farcita di creme varie, nutella e cottage cheese.
Vorrei tesserne di più le lodi ma devo ammettere di averla apprezzata di più nella sua versione salata. Non è raro infatti trovarla ripiena di carne o di funghi accompagnata da una salsa a base di panna acida, pomodoro e paprika, ça va sans dire.
Dove mangiare a Budapest?
Meat on Fire
Un locale caldo ed accogliente dove le tovaglie a quadri rossi e bianchi si sposano con la modernità degli interni. Specializzato in bbq, questo ristorante rappresenta un’ottima alternativa qualora per una sera vogliate prendervi una pausa dall’onnipresente pörkölt e dalla paprika. Particolarmente degni di nota sono la pancetta di maiale ed i contorni a base di patate. Abbiamo trovato uno staff cordiale e alla mano che ci ha salvato dal prendere una pessima birra locale!
Dove
Meat on Fire
Liszt Ferenc tér 10
Magyar Pékmesék
La scoperta del Magyar Pékmesék è stato il frutto del nostro continuo perderci a Budapest ed in special modo nel quartiere ebraico. Trovare un tavolo in un buon ristorante in questa zona di sabato sera, senza una prenotazione, può essere un’impresa ardua. È stato così che, quando ormai eravamo disposti a buttarci nel primo ristorante dall’aspetto decente, siamo finiti a Gozsdu Udvar, un complesso di edifici con 6 cortili interconnessi che una volta erano il cuore della vita della comunità ebraica. Oggi è tutto un pullulare di café, bar, ristoranti e negozi.
Tra questi appunto il Magyar, il ristorante che più abbiamo apprezzato durante la nostra permanenza a Budapest. Il menù è ristretto e lo staff diversamente simpatico (come più o meno in tutti i ristoranti in cui abbiamo mangiato a Budapest) ma qui abbiamo gustato il piatto ungherese più gustoso: lo stufato del cacciatore ( Vadas Hus) con gnocchi di pane.
Dove
Magyar Pékmesék
Király u. 8
Magdalena Merlo Restaurant
Siamo entrati in questo ristorante dopo averlo notato un paio di volte girovagando nel quartiere ebraico. Calda atmosfera con un angolo giochi per bambini sul retro, siamo stati piacevolmente colpiti dalla carta dei vini. Nel menu sono presenti anche piatti della cucina italiana ma noi abbiamo continuato con la nostra scoperta della cucina ungherese. Le porzioni sono abbondanti e abbiamo avuto sinceramente difficoltà a terminare i nostri piatti.
Dove
Magdalena Merlo Restaurant
Király u. 59/b
Gettó Gulyás
Questo è sicuramente uno dei ristoranti più famosi del quartiere ebraico e abbiamo avuto oggettivamente difficoltà nel trovare un tavolo. Senza prenotazione, qualsiasi sia il giorno della settimana, non riuscirete a sedervi. Noi abbiamo fatto un ultimo tentativo di lunedì e quando siamo passati a prenotare intorno a mezzogiorno per la sera il ristorante era già quasi al completo. L’aspetto del Gettó Gulyás è alquanto insolito: lamiere alle pareti e balle di fieno, arredamento simil sovietico anni ’80.
La cucina é tipicamente ungherese e, come si può vedere dal menù stesso, fortemente concentrata sul pörkölt che troverete in diverse tipologie di carne. Ci ha colpiti sul menù il rooster testicles and cocks comb stew che però ci siamo ben guardati da ordinare!
Particolarmente gustosi la crepe salata e lo stufato di cervo con gnocchi di pane.
Dove
Gettó Gulyás
Wesselényi u. 18
Karaván
Di questo cortile dello Street Food nel quartiere ebraico vi ho parlato già nell’articolo su Budapest. Si è trattato di una di quelle scoperte che mi hanno reso particolarmente felice. Il concetto è davvero molto semplice: all’interno di un cortile due file di camioncini di cucina da strada, tavoli centrali a cui appoggiarsi per mangiare, un angolo sul retro con tavolini e sedie. Un piccolo viaggio tra le diverse cucine che accontenta tutti i gusti. Dalla cucina thai a quella messicana, da quella italiana a quella vegana passando per la cucina ungherese. Si tratta di un luogo carino, colorato e giovanile in cui fermarsi per un pasto senza pretese.
Dove
Karaván
Kazinczy u. 18
Breve considerazione sul capitolo mancia nei locali. Non dimenticate di aggiungere al conto almeno il 10% di mancia, ma fate attenzione perchè in un paio di occasioni il costo del servizio era stato aggiunto in automatico a fine scontrino ma i camerieri si sono ben visti dal farcelo notare e dal rifiutare ovviamente il nostro extra.
Da oggi siamo a dieta e leggere questo articolo è stato devastante!
Molti dei piatti da voi provati non li ho mai assaggiati (sono stata a Budapest in giornata) ma ho un ricordo vivissimo delle zuppe, vero comfort food soprattutto a quelle temperature, e delle Palacsinte che anche a me piacciono di più salate.
Bisognerà tornare a Budapest… a dieta completata! 😉
Rosalia,questo per me è l’ennesimo lunedì in cui mi dico che comincerò la dieta 😀
Comunque io ho preso a mettermi a dieta prima di ogni viaggio, almeno per sentirmi un po’ meno in colpa quando mangio. Io e te siamo più orientate sul salato senza ombra di dubbio!
Ma dimmi che lascerete perdere la dieta nel vostro viaggio a Malta perchè io amo deliziare la vista con gli incredibili piatti che gustate sia in Italia che all’estero!
Ammetto che il gulash a Budapest non me lo sono fatto scappare, ma ero un ragazzo e all’epoca andavano bene anche le surgelate Speedy pizza, ho detto tutto! ahaha
A dire la verità, quel gulash era davvero buono, lo ricordo ancora adesso, come quello di Praga, ma questa è un’altra storia…
Mi stuzzica molto il Langos, anche perché spesso in viaggio preferisco lo street food per dedicare più tempo all’itinerario prefissato, piuttosto che seduto a tavola. Difatti, se andassimo a Budapest, penso proprio che non ci perderemmo Karavan, è proprio la tipologia che fa per noi. Certo, quando fa freddo una cena in un posticino caldo e accogliete è il top e allora forse sceglieremmo un locale a Gozsdu Udvar, magari alla ricerca di una soluzione vegetariana. Mi sembra di capire che a Budapest sia ardua per chi non mangia carne…
In ogni caso, come voi, anche io e Chiara amiamo tornare dai nostri viaggi con regali gustosi, quando possibile: le kolbasz sono sicuro farebbero felici parenti ed amici! 😊
Non puoi immaginare quanti mc donalds, KFC etc etc hanno visto i miei viaggi di gioventù 😀😀😀😀
Ancora oggi di giorno non possono mancare le specialità mordi e fuggi ma di sera mi piace trovare un ristorante carino in cui rilassarmi un po’.
Certo non è facilissimo soddisfare le esigenze vegetariane a Budapest ma un’insalata si trova sempre 😆😆😆
Male che vada c’è il Las Vegan’s del Karavan.
Il mio compagno comunque si è portato a casa mezzo banco del salumiere 😂
Ah beh, sfondi una porta aperta Simo: ricordo dei Whopper menù come se fosse ieri…ahahaha quante schifezze che abbiamo mangiato, ma così è quando si hanno altre priorità, diciamo! 😛
Hai ragione comunque, di sera bisogna dedicarsi un po’ di più ai piaceri del palato, e a Budapest c’è davvero una bella scelta! Alla fine tra insalata e patatine fritte, male male che vada, Kiki se la cava! 🙂
Povera Kiki però! Dai troverà anche di più di insalata e patatine 🙂 Fosse vegana magari sarebbe più difficile
Innamorata di Budapest non vedo l’ora di tornare per apprezzare langos e porkolt. La palacsinta la conosco e anche lo splendido strudel! Grazie Simo!
😘 Grazie a te Benedetta per aver letto!!
Hai in programma un ritorno a breve? Se sì salutami la bella Budapest!
Eccomi! E’… 🙁 invece è proprio quello che purtroppo è capitato a me, rinunciare per la prima volta ad un piatto locale per poter vedere qualcosa in più. Ripeto è stata la prima volta perché avendo il volo l’indomani prestissimo (alle 6) ci siamo ritirati in aeroporto per dormire all’Ibis, non so se l’hai visto andando verso il terminal. Quindi abbiamo cenato lì. Del Mazel te ne ho parlato su Twitter e non sai quanto mi sia rimasto qua, pensa che avevo già scelto da casa cosa prendere sul menù 😉 Detto questo ti confesso che stasera mi hai fatto saziare con gli occhi *_* che spettacolo di piatti! Immagino come vi abbiano rimessi a nuovo con tutto quel freddo fuori! Sono indiscreta se ti domando se voi solitamente viaggiate col bagaglio da stiva? No perché come diavolo avete fatto a far passare ai controlli i souvenir gastronomici nonché “bombe” culinarie? 😛 Rimarrà un mio enorme rimpianto quello di non averla assaporata Budapest …letteralmente, per fortuna che mi sono rifatta sul tuo post! Ad ogni modo se dovessi ritornarci terrò a mente i locali ed i piatti che hai segnalato. Buona serata Simona! 😉
Infatti stamattina un po’ mi sono sorpresa perché scegli sempre locali interessanti in cui mangiare! Io e la mia metà alla sera amiamo concederci un po’ di relax e la scelta di un buon ristorante è diventata quasi un must! 😀😀😀 ecco su un volo di 2 giorni ci accontentiamo del bagaglio a mano ma basta qualche giorno in più e scatta il bagaglio in stiva. Anche perché torniamo anche con vino e grappine.
Devo dire che con quel freddo quei piatti corposi erano un vero toccasana. Erano quasi necessari! Prestissimo però il vostro volo 😰😰😰 capisco che abbiate preferito una sistemazione vicino all’aeroporto.
Chissà che un giorno tu non possa ordinare quel piatto al Mazel! Nel frattempo attendo le tue impressioni su Budapest!
Un abbraccio cara 😘😘
Non siamo mai stati a Budapest, ma iniziamo a farci un pensierino.
Amiamo la cucina tipica e mi è venuta voglia di assaggiare tutti questi piatti!
Certo che… si mangia leggero da quelle parti!
😀 Leggerissimo!
E a colazione ci danno sotto col salato mentre voi preferite il dolce!
Comunque Budapest per gli amanti della fotografia è la meta ideale. Regala incredibili panorami!
Ti capisco benissimo perché anche io preferisco rinunciare a vedere qualcosa pur di riuscire a mangiare in un locale su cui magari avevo già messo gli occhi da casa. E pensa che a volte prima di partire leggo il menu sognando a occhi aperti quello che poi mangerò…
Sto infatti già immaginando i pasti del mio prossimo viaggio a Cracovia e, anche se si tratta di un altro paese, per qualche motivo mi immagino una cucina molto simile a quella di Budapest: piatti che scaldano, che saziano e che ti fanno sentire a casa.
Mi hai fatto venire una fame!
Silvia, sono stata a Cracovia e mi sono deliziata il palato! Stufati, funghi di bosco e poi i pierogi che creano dipendenza. Entrambe le cucine scaldano il cuore ma quella polacca ha una marcia in più!
Anche io spesso leggo il menù prima di partire e ormai accanto alla lista dei luoghi da vedere non può mancare quella dei ristoranti in cui andare 🙂
Sono sicura che Cracovia ti piacerà ed il cibo non ti deluderà affatto!
Sembra tutto delizioso, amo viaggiare anche con il palato e in un nuovo PAese laprima cosa che faccio è visitare i mercati e capire quali sono i piatti locali.
Purtroppo per non mangio carne e questo limita molto.
Effettivamente è un po’ problematico ma sono
sicura che anche la cucina ungherese potrebbe regalarti deliziosi piatti a base di verdure! E poi ci sono sempre langos e dolci.
Mamma mia, che fame! Mio cognato è ungherese e ogni volta che prepara da mangiare escono certi manicaretti…
Ma allora sei fortunata!!! Io sono tornata con 2 kg tanti erano i piatti buoni da provare!
Che bontà, ragazzi miei! Mi hai aperto un mondo di piatti e gusti praticamente sconosciuti, grazie!
Non ti resta che provarli in loco! 😀