Islanda, terra di silenzi e vento
Last Updated on 4 Maggio 2022 by Simona Viaggia Come Il Vento
L’Islanda è terra di natura. Di schiaffi di vento e di silenzio. Forte, dura, indomita. Lascia senza respiro.
I viaggiatori che la scelgono come destinazione lo fanno perché attratti dalla sua naturale bellezza e dai paesaggi mistici che ispirano la ricerca di sé. È un viaggio da cui si ritorna forse stanchi ma con un bagaglio di emozioni indescrivibile.
Ho chiesto a Federica, collezionista di ricordi, parafrasando l’hashtag con cui accompagna le sue memorie di viaggio su Twitter, di raccontarmi la sua Islanda affrontata nella meno popolare delle stagioni: l’inverno.
Ne è scaturito un diario di emozioni e di immagini su una terra remota che è natura, spiritualità e magia.
Vi lascio al racconto di Federica.
Per anni mi sono sentita dire che, in quanto amante della natura, avrei dovuto fare un viaggio in Islanda. Un suggerimento accompagnato puntualmente da un <<mi raccomando in estate>>.
Una puntualizzazione questa che mi aveva sempre bloccato dal considerare l’Islanda come meta visto che per me i viaggi in estate sono off-limits a causa del lavoro.
Poi qualcosa, forse una foto o un video, o semplicemente l’idea di rivedere l’aurora lontano dalle mete più gettonate, mi ha spinto a prenotare un viaggio a marzo con un tour operator che organizza viaggi avventurosi. Un bel giorno così ho preso in mano il notebook e ho concretizzato la mia idea.
Islanda arrivo
Il periodo che stiamo vivendo, con tutti i limiti ed i controlli, mi destabilizzava non poco. Mille fogli da compilare e stampare, tamponi da effettuare, app da scaricare.
Una burocrazia infinita che alla fine è svanita come una bolla di sapone. A tre giorni dalla partenza infatti le autorità islandesi hanno eliminato ogni restrizione.
Comincia tutto in un ostello di Milano il giorno prima del volo per l’Islanda.
Con una serata trascorsa a chiacchierare di viaggi e guerre dimenticate con Patrizia, una ragazza che lavora per Medici senza Frontiere.
In un fluire libero di parole come se ci conoscessimo da anni.
Partenza la mattina presto verso Malpensa e incontro con il resto del gruppo. Siamo dodici viaggiatori in tutto provenienti da varie località italiane e di ogni età.
Iniziamo a fare amicizia, presentazioni generali e controllo degli ultimi dettagli. Finalmente si parte per i dieci giorni tanto desiderati.
Islanda, terra di silenzi e vento
Aria, acqua, terra e fuoco
L’impatto non delude. Arriviamo di notte dopo un comodo scalo a Copenhagen e ci dirigiamo verso l’ostello dopo aver ritirato i due pulmini a noleggio.
Colazione veloce e frugale al mattino e poi si parte subito seguendo la strada principale che percorre il perimetro dell’isola.
Già dai primi km si inizia ad avere un’idea dei paesaggi che incontreremo: strade ghiacciate e desolate, tornanti e lande disabitate. Tutto intorno solo bianco intervallato da branchi di cavalli immobili come statue. Il gruppo variegato per età e provenienza si conferma molto piacevole.
Gli occhi fanno il pieno di bellezza ed ad ogni curva l’esclamazione è sempre la stessa: <<che meraviglia!>>.
Persino le pompe di benzina in mezzo al nulla emanano fascino.
La costante del viaggio è certamente il vento. Non sarebbe un grosso problema per me che arrivo dalla Sardegna se non fosse che le temperature sono decisamente inferiori.
Alcune escursioni, tra cui quelle al vulcano Hverfjall e alla cascata di Goðafoss, rimarranno memorabili per la forza del vento, placata solo per poco all’interno del cratere.
Tutta la potenza della natura espressa dai suoi quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco.
Islanda, terra di silenzi e vento
L’aurora boreale e le grotte di ghiaccio
Rivedere le foto è un po’ come rivivere il viaggio.
E allora ecco che ora mi ritrovo dentro un pulmino a chiacchierare con sconosciuti, circondata da colline e montagne ricoperte di neve.
Migliaia di chilometri tra cascate, fari, spiagge nere infinite con montagne innevate a far da contrasto. E poi fiordi, vulcani, fumarole, calde acque termali, geyser e ghiacciai.
Una ricchezza tale da riempire gli occhi e il cuore per lungo tempo.
L’aver scelto la fine dell’inverno come periodo per visitare l’Islanda mi ha regalato due spettacoli che difficilmente dimenticherò: l’aurora boreale e le grotte di ghiaccio.
La prima l’avevo vista già qualche anno fa durante un tour nel nord della penisola scandinava e anche allora era stata una magia.
Ma le grotte di ghiaccio sono state il più bel regalo che potessi farmi. Un’esperienza memorabile, non solo per la loro magnificenza, ma anche per averla vissuta insieme a persone straordinarie.
Vedere settantenni e ottantenni infilarsi imbragature, caschetti e ramponi e poi lanciarsi verso l’ignoto è stato davvero incredibile. Quando penso a come vorrei essere fra quarant’anni non ho il minimo dubbio: con la stessa grinta e lo stesso coraggio dei miei compagni di viaggio.
Camminare con i ramponi ai piedi sul ghiacciaio legati ad una corda e in fila indiana, pensando che quell’immensità di ghiaccio scompare ogni anno di qualche metro in più, ha reso il tutto ancora più emozionante.
E poi finalmente la grotta, piccola ma di una bellezza da lasciare senza fiato. L’azzurro tutto intorno, il rumore dell’acqua che scorre sotto i piedi, le nostre giacche fluorescenti che si intravedono tra le pareti di cristallo, i cunicoli stretti e claustrofobici.
Non so se l’Islanda in estate mi avrebbe regalato le stesse incredibili emozioni. Ho scoperto essere una terra di lunghi silenzi e vento costante, e per questo molto simile alla mia Isola.
Tornare alla civiltà non è stato piacevole. Arrivare in quello che è denominato il Circolo d’Oro e condividere alcune meraviglie naturali con decine di persone chiassose ha innalzato il mio livello di intolleranza verso il turismo di massa rumoroso e quello da selfie e fuggi.
La natura va vissuta, contemplata in rigoroso silenzio per coglierne la potenza.
L’Islanda è stata una splendida sorpresa, anche più di quanto immaginassi. La meta perfetta per una decompressione emotiva, soprattutto dopo questi ultimi anni di stress accumulato.
Il mio consiglio è di visitarla in bassa stagione, in solitaria o in compagnia di poche persone. E di non lesinare le deviazioni che regalano sempre immenso stupore.
Un grazie di cuore a Federica per aver voluto condividere sul mio blog i ricordi e le emozioni della sua Islanda e per avermi ricordato che gli unici limiti sono quelli che noi stessi ci poniamo.
Se volete saperne di più dei viaggi di Federica potete seguirla su Twitter o leggere del suo emozionante viaggio in solitaria tra Perù e Bolivia con solo uno zaino in spalla.
Immagini semplicemente straordinarie. Un viaggio di quelli autentici che ti mette alla prova e ti arricchisce. Mi manca da un po’ un viaggio così. Grazie per l’articolo.
Di fronte ad un viaggio così gli altri sembrano quasi banali!
W i viaggi che ti mettono alla prova
Caspita, ma qui i colori dell’aurora subiscono la spietata concorrenza dei colori del ghiaccio! L’arrampicata è davvero a prova di ottantenni? 😀 Federica hai azzeccato proprio tutto: il periodo, l’itinerario, la compagnia, e soprattutto l’approccio! E che foto, sembrano uscite da una rivista, complimenti per l’occhio e anche per la penna. Sono anch’io tra quelli che subiscono il fascino dei distributori di benzina nel nulla, dunque non faccio fatica ad immaginare il tuo ritorno (non piacevole) alla civiltà. E Simona, dico a te che mi comprendi… mi sono fatta già il film delle nostre facce sui manifesti stile “WANTED” come importunatrici seriali di cavallini islandesi 😛
Dopo aver visto le grotte di ghiaccio e l’arrampicata con tanto di ramponi e ascia di Federica, credo ormai che l’aurora sia cosa banale 😮
Noi stalker di cavalli islandesi 😮
Hai notato il cavaliere solitario in mezzo a neve e ghiaccio?
Spettacolo!
Concordo su occhio e penna di Federica!
E come poteva sfuggirmi! Mi è partito subito il film mentale appena l’ho visto! 😀
Da tempo desidero visitare questa Terra, ma ogni volta che sembra arrivare il momento giusto si allontana nuovamente. Vedere l’aurora boreale e le grotte di ghiaccio sono due esperienze che mi piacerebbe fare. La prima l’ho mancata durante il mio viaggio in Norvegia. Leggendo l’articolo e guardando le foto sono ancora più convinto di raggiungere l’Islanda
Fausto, anche io come te, appena ho visto le foto ho avuto la certezza di voler andare in Islanda quanto prima!
Che immagini incantevoli!!
In effetti non avevo mai considerato l’Islanda in inverno. Viaggio non facile in quel periodo dell’anno, ma emozioni garantite!.