Viaggio tra i mercati del mondo
Last Updated on 18 Maggio 2022 by Simona Viaggia Come Il Vento
Non so quando sia iniziata esattamente la mia passione per i mercati ma negli ultimi anni, ovunque io vada, non me ne perdo uno. Ricordo che da ragazzina il mercato settimanale della mia città era un appuntamento imperdibile (scuola permettendo). Girando tra le bancarelle avevo l’impressione che tutto fosse più vero e genuino che in qualsiasi altro posto.
Da allora, che a guidarmi sia il profumo suadente delle spezie, la girandola di colori dei banchi di ortofrutta, la ricchezza di pesce e crostacei, il momento della contrattazione o semplicemente l’arte incantatoria dei venditori, quella di girare tra i banconi è diventata una parte essenziale dei miei viaggi.
Quella che si vive ai mercati è un’esperienza unica che va oltre il mero acquisto di cose. Si assaporano i colori e gli odori, si vivono momenti di quotidianità, si scopre l’animo autentico di un Paese. Mi piace osservare la gente fare la spesa, ascoltare le storie dei venditori, chiedere consigli. Mi piace far parte momentaneamente di un piccolo mondo.
Viaggio tra i mercati del mondo
I mercati di Gerusalemme
Il Suq della Città Vecchia
L’animo di Gerusalemme è nel suq della Città Vecchia. Un enorme mercato che si sviluppa lungo un dedalo di stradine traboccanti di bancarelle e piccole botteghe tra il quartiere cristiano e quello musulmano. Il suq è un gioioso caos capace di stordire con il suo allegro vociale e gli intensi profumi. Difatti ne sono uscita con la testa pesante.
Spezie pungenti, arance e melagrane pronte per essere spremute, foglie di vite e gelsi, sandali di cuoio e rosari, talleth e kippah, kefiah e tasbeeh: quello nel mercato è un giro in un vasto mondo ammantato di tradizione. E poi quanta storia passa tra le stradine lastricate di pietra millenaria levigata dal tempo! In quei vicoli stretti fatti di salite e discese si accavallano lingue e storie diverse e si percepiscono vere atmosfere mediorientali.
Il Mercato di Mahane Yehuda
Fuori dalle mura della Città Vecchia si incontra la nuova Gerusalemme ed uno dei più famosi mercati alimentari di Israele: quello di Mahane Yehuda. Noto come lo Shuk, è frequentato tanto dalla gente del posto che dagli stranieri, attirati dalla vibrante e colorata atmosfera.
Vivace mercato di giorno, ritrovo di gente attratta dall’atmosfera festosa dei bar e dei ristoranti di sera. Allo Shuk si può trovare davvero di tutto, dalle spezie mediorientali dall’inconfondibile aroma alla frutta e verdura dall’aspetto opulento, dal pesce al pane a treccia dello Shabbat.
Il mercato attrae foodies e buongustai alla ricerca di sapori locali. Tra i banconi dello Shuk si sorseggiano vino e birra e si possono gustare pietanze tipiche come falafel ed hummus. Il venerdì sera, con l’avvicinarsi dello Shabbat, a sollecitare la chiusura delle attività ci pensa un ebreo ortodosso che passa tra le bancarelle suonando un corno. Allo Shuk si respira l’animo giovane di Gerusalemme.
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I mercati di Istanbul
Il Grand Bazaar
Se penso ad un mercato, anzi al MERCATO per eccellenza, allora il pensiero corre subito al Grand Bazaar di Istanbul. Ancora prima di visitarlo, il suo nome evocava nella mia mente favole orientali e mi conduceva in un mondo magico.
Nel lontano 2011 si sono finalmente aperte le sue porte. Ricordo l’emozione nel varcare l’ingresso su cui campeggia la scritta: Kapalıçarşı 1461.
Entrare in un luogo con oltre 5 secoli di storia sulle spalle me lo rendeva già uno dei luoghi più affascinanti al mondo.
Il Grand Bazaar è un dedalo di gallerie dalle volte coperte in cui si trova di tutto. Spezie e frutta disidratata, gioielli ed articoli in rame, tessuti e ceramiche, scarpe tradizionali in pelle e babbucce turche, per non parlare dei tappeti, immancabili in qualsiasi abitazione turca.
Vi basterà rallentare davanti ad uno dei 4000 e passa negozi per essere avvicinati dai venditori che, spesso e volentieri, cercano di destreggiarsi anche in italiano. La parola d’ordine, come in ogni buon mercato che si rispetti, è mercanteggiare.
Il Kapalıçarşı è un gigantesco labirinto di strade e vicoli che possono far perdere l’orientamento a chiunque non ne sia pratico. Certo le insegne luminose e le chincaglierie esposte gli hanno fatto perdere un po’ dell’aura magica delle epoche passate rendendolo un luogo turistico, ma resta una meta imperdibile per chiunque visiti Istanbul.
Mısır Çarşısı, il Bazaar Egiziano
Poco lontano dal Ponte di Galata con i suoi battelli carichi di turisti ed i pescatori in attesa che qualche pesce abbocchi all’amo, si trova il Bazaar Egiziano noto anche come mercato delle spezie.
L’edificio risale al 1660 ed è parte di un più grande complesso che include la Yeni Camii, la Moschea Nuova. Il Bazaar Egiziano ha una forma ad L ed un’ottantina di negozietti dove a fare da padrone sono i colori ed i profumi intensi delle spezie e del çay.
Per quanto le dimensioni di questo mercato siano più contenute rispetto a quelle del Grand Bazaar vale la pena farci una passeggiata già solo per immergersi nei panorami e nei colori della zona di Eminönü con i suoi trafficatissimi moli.
Kahramanmaraş
Il Kapalı Çarşı
Il mercato coperto di Kahramanmaras nel sud est della Turchia è tra i mercati turchi finora visitati quello più autentico. Non è difficile capire il motivo: i turisti stranieri raramente si spingono in questa zona. Tra i suoi corridoi, come in ogni mercato turco, non possono mancare le piramidi di spezie in sacche di juta e frutta e verdura disidratata. Tutti sapori che troverete nei piatti locali. È un mercato in cui domina l’artigianato con oggetti in rame ed in legno, selle in cuoio e legno e finimenti per animali.
Girando per il mercato troverete botteghe di ciabattini e falegnami e se qua e là vedrete volare scintille è perché i fabbri sono all’opera. Se spezie, çay e pistacchi non mancano mai nei mercati turchi, qui troverete sapori meno comuni frutto della vicinanza con la Siria. Come lo zahter, per esempio, un çay profumatissimo di colore verde chiaro a base di timo oppure le sfoglie di tarhana che qui si consumano spesso proprio bevendo il thè.
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Amsterdam
Il Bloemenmarkt
Il mercato dei fiori di Amsterdam è un mercato unico nel suo genere, almeno in Europa. A renderlo speciale, anche se non si percepisce affatto, è il fatto di essere galleggiante. Il Bloemenmarkt si trova lungo il canale Singel tra i canali Muntplein e Koiningsplein, Patrimonio Unesco, su un sistema di chiatte fisse messe in fila. La storia del mercato dei fiori risale al 1862 quando i floricoltori con le chiatte risalivano il fiume Amstel dalle periferia per vendere i loro fiori.
Il mercato dei fiori è una metà imperdibile per chi è ad Amsterdam. Che i fiori siano recisi o in vaso quella lungo le serre del Singel è una esplosione di colori e di profumi.
Star indiscusse sono ovviamente i tulipani, simbolo dell’Olanda, ma la vostra vista sarà rapita da peonie, giacinti, girasoli e da qualsiasi altro colorato fiore riusciate ad immaginare. Non c’è serra che non venda bulbi di tulipani. Un souvenir alternativo da portarsi a casa (anche se, ahimè, non tutti quelli che ho comprato hanno preso).
Stoccolma
Östermalm Saluhall
Se non sapete resistere al fascino nordico delle costruzioni in mattoncini rossi sormontate da torrette pennellate di verde rame allora non potete perdere la visita al Saluhall di Stoccolma nel trendissimo quartiere di Östermalm. La sua costruzione risale al 1888 ed è uno dei mercati coperti più rinomati al mondo. A Stoccolma il Saluhall è una vera e propria istituzione. Un’oasi di piacere per chi sa apprezzare il buon cibo. Al suo interno, tra fregi ed alte volte in ghisa, si trovano chioschi inseriti in logge di legno su cui campeggiano nomi svedesi. Gli espositori sono circa venti e si tramandano l’attività di generazione in generazione.
Tra i chioschi ci sono nomi storici. Molti di loro dispongono anche di piccole cucine e di tavoli così che i visitatori possano gustare in loco le prelibatezze. I prezzi non sono abbordabili, come tutto in Svezia d’altra parte, ma si tratta di una vera esperienza per il palato. Non può mancare il pesce, primo fra tutti il salmone, re incontrastato dei mari del Nord accompagnato da granchi reali e crostacei, ma sono presenti anche formaggi e carne (non sorprendetevi di trovare tra i banconi della macelleria anche una testa di renna) e poi il pane ed i dolci.
Helsinki
Vanha Kauppahalli
Il Vahna Kauppahalli, ovvero il vecchio mercato coperto, si trova lungo il molo sud del porto di Helsinki, poco lontano da Kauppatori, una delle piazze più amate della città dove si possono acquistare prodotti alimentari locali. Se con la memoria torno indietro al giorno in cui l’ho visitato, non posso fare a meno di ricordare il freddo pungente che mi congelava le mani, le acque del Golfo di Finlandia semighiacciate ed i traghetti attraccati ai moli.
Non sapevamo cosa ci fosse in quell’edificio di mattoni rossi e rifiniture bianche. Ci ha spinto dentro la curiosità (ed anche il bisogno di riscaldarci un po’). Il Kauppahalli al suo interno si presenta come i mercati coperti scandinavi: chioschi in legno, distese di salmone ed aringhe affumicate, deliziosi e colorati frutti di bosco tra cui le more artiche e funghi selvatici.
Alcuni dei chioschi dispongono anche di posti a sedere dove scaldarsi con un caffe o con una zuppa calda. Noi qui abbiamo gustato una meravigliosa lohikeitto, la tipica zuppa di salmone finlandese.
Viaggio tra i mercati del mondo
Budapest
Nagy Vásárcsarnok
Tra le mete imperdibili di Budapest non può mancare il Nagy Vásárcsarnok, il mercato coperto, a pochi passi dal Ponte della Libertà. Ad attirare i turisti sotto le sue volte non sono solo le prelibatezze esposte, come il foie gras ungherese, ma anche la sua architettura.
Il Vásárcsarnok è un meraviglioso edificio di tre piani in stile liberty considerato tra i più bei mercati coperti del mondo. Tanto esternamente che internamente è un capolavoro di architettura. La facciata e le arcate sono ricoperte di mattoncini gialli e marroni ed il tetto e le guglie sono rivestite di piastrelle di ceramica Zsolnay. Travi nere, eleganti ringhiere ed archi in ferro invece conferiscono un’atmosfera retrò al suo interno.
Se c’è un colore che caratterizza questo mercato è sicuramente il rosso della paprika. Questa spezia simbolo dell’Ungheria si trova in tutte le forme immaginabili nei negozi del mercato. In polvere, in collane di peperoni ed in mazzetti e se vi fermate a chiacchierare con qualche venditore scoprirete che ve ne sono 8 varietà, a prova di qualsiasi palato.
Il pianterreno è un viaggio nel mondo gastronomico ungherese in cui la carne gioca un ruolo fortissimo. Nel seminterrato vi incuriosiranno le creazioni artistiche sotto forma di sottaceti. È incredibile cosa si possa creare con delle verdure in un barattolo di vetro! Il secondo piano invece è dedicato a souvenir, ceramiche e merletti. In tutta sincerità è quello che mi ha delusa di più. Mi sarebbe piaciuto tornare a casa con un pezzo di artigianato ungherese ma tutto sembrava di fattura industriale.
Breslavia
Hala Targowa
Poco prima di giungere sull’Isola di Sabbia vale la pena fermarsi all’Hala Targowa, il mercato coperto di Breslavia. Al suo interno, sotto volte in ferro e cemento, si trova un po’ di tutto: dalla carne ai dolci, dalla frutta e verdura ai fiori. Tra questi ho persino trovato corone funebri, cosa davvero insolita. Mi ha ricordato vagamente il Nagy Vásárcsarnok di Budapest pur non avendone lo stesso fascino architettonico.
Al piano terra ci sono bancarelle e negozietti che vendono prodotti alimentari. Sicuramente agli occhi non possono sfuggire le distese di coloratissimi frutti di bosco, fragole e finferli. Se poi volete portare a casa qualche specialità polacca come i kielbasa, ad Hala Targowa troverete prezzi davvero popolari.
Salendo al piano superiore si incontrano negozi che vendono abbigliamento o souvenir. Non parliamo di catene famose ma di piccoli negozi che in alcuni casi sembrano anche fermi nel tempo. Se volete gustare qualche piatto locale a prezzi appetibili vi consiglio di fermarvi al Targowa, il ristorante ospitato nella cantina sotto la torre dell’orologio. Piatti ottimi anche ben presentati ed una notevole selezione di birre alla spina.
Viaggio tra i mercati del mondo
Tokyo
Tsukiji (C’era una volta)
Il mercato di Tsukiji a Tokyo è stato per ottant’anni l’appuntamento all’alba di migliaia di giapponesi e turisti che non volevano perdersi le aste di tonno del mercato ittico più famoso del mondo. Ne parlo al passato perchè nel 2018 questo storico luogo ha chiuso i battenti per lasciar posto ad un parcheggio in vista delle Olimpiadi del 2020.
Il mercato di Tsukiji è stata una vera sorpresa per me e questo sotto diversi punti di vista. L’ordine e la perfezione estetica tanto amata dai giapponesi mancava assolutamente tra i suoi corridoi. Nessun bel chiosco piuttosto bancarelle con cassette di plastica ammucchiate, pavimento bagnato.
Il fascino del mercato forse era proprio in quella sbavatura nella perfezione giapponese. Certo che anche le specie ittiche esposte non scherzavano per stranezza. Ricordo dei molluschi dalle gigantesche dimensioni che mi facevano pensare più a qualche mostro marino che ad una prelibatezza del mare. Sebbene lo storico mercato sia ormai stato trasferito sull’isola di Toyosu, quello esterno che si sviluppa nelle stradine attorno al vecchio edificio continua ad ospitare bancarelle di pesce e ristoranti. Fateci un pensierino!
Non so se il nuovo mercato di Toyosu conservi lo stesso fascino di quello di Tsukiji. Da quanto ho letto non è più possibile girare liberamente per il mercato. I visitatori hanno a disposizione ristoranti e negozi specializzati ma l’area dei banconi di pesce è off limits e può essere osservata solo da finestrelle.
I mercati di Bordeaux
Marché des Capucins
Tra i mercati finora visitati il Marché des Capucins è quello che mi ha fatto letteralmente andare in visibilio tanto che ho voluto tornarci anche l’ultimo giorno della mia visita a Bordeaux. È nel popolarissimo quartiere di Saint Michel, un meltig pot di culture e sapori, che trova la sua massima espressione nel mercato di strada che si sviluppa intorno all’omonima Basilica. Ma è nel vicino ventre di Bordeaux, il Marché des Capucins, che i miei sensi, tutti, sono stati ammaliati. Se siete dei buongustai allora adorerete come me perdervi tra i suoi banchi.
Sarete ammaliati dalle magnifiche esposizioni di molluschi e crostacei, non ne ho mai viste di così belle. Il vostro olfatto sarà stregato dal profumo di formaggi e salumi francesi. Potrete gustarvi un aperitivo a base di ostriche e vino bianco o sedervi ai banconi dei chioschi per gustare prelibatezze internazionali.
Il mio preferito è stato la Maison du Pata Negra con delle tapas eccezionali. Non mancano pane e dolci ed anche erbe aromatiche. Ma il Marché des Capucins è più di un luogo in cui acquistare o gustare prelibatezze, è un luogo di incontro, è un momento di convivialità. Insomma uno di quei luoghi in cui con un calice di vino e un tagliere di salumi e formaggi si chiacchiera sentendosi a casa.
Marché des Quais
Il Marchè des Quais è un mercato prevalentemente alimentare che si tiene la domenica mattina lungo le rive della Garonna nel quartiere di Chartrons. Nemmeno il freddo gelido tiene lontani i visitatori che già dalle prime ore del mattino affollano la banchina lungo cui sono disposti una sessantina di venditori. Insomma un altro mercato di Bordeaux dove farsi venire l’acquolina in bocca tra street food e prelibatezze francesi.
È decisamente più spartano del Marché des Capucins, tanto che se deciderete di provare qualche piatto, tranne poche eccezioni, dovrete poggiarvi sulle balaustre lungo il fiume ma vi assicuro che questo non vi impedirà di fare acquisti. Le bancarelle più invitanti sono come sempre quelle del pesce, dei formaggi artigianali e del pane. A proposito, ho acquistato del pane scuro ai fichi che era semplicemente delizioso. Come in ogni mercato francese che si rispetti, non mancano le ostriche da sorseggiare con un buon bicchiere di vino.
Viaggio tra i mercati del mondo
Cagliari
Antico Mercato di San Benedetto
Quello di San Benedetto a Cagliari con i suoi 8000 m2 è il mercato civico coperto più grande d’Italia. Se volete percorrere un viaggio tra i prodotti ed i sapori della Sardegna allora non dovete perdervi la visita. Al primo piano vanno in scena la girandola di colori di frutta e verdura, i profumi dei salumi e dei prodotti caseari sardi, tra formaggi di capra e mucca, passando per l’immancabile pecorino. Non mancano i dolci tipici e la carne, come la cordula di agnello, un piatto tradizionale della cucina sarda.
Ma è al piano sottostante, quello dedicato interamente ai prodotti ittici, che si consuma il vero e proprio spettacolo del mercato con un tripudio di pesce fresco, i crostacei, le cozze e le arselle, l’aragosta sarda, il tutto accompagnato dalle gioiose voci dei venditori. Non può mancare la bottarga di muggine, il caviale sardo, con il suo intenso e deciso sapore. Se durante il vostro soggiorno a Cagliari alloggerete in appartamento non potrete fare a meno di tornare a casa con del fantastico pescato di mare. Intorno alle 13-13.30 si vanno dei veri e propri affari.
Amate anche voi essere parte, anche solo per un po’, di questo piccolo mondo che sono i mercati? Nella speranza di poter andare prima o poi alla scoperta di quelli asiatici, mi raccontate quali sono quelli che vi hanno impressionato di più?
ARTICOLO MERAVIGLIOSO!!!
Guardando le foto sembrava quasi di percepire i profumi sprigionati dalle varie spezie e dalle specialità culinarie!
Adoriamo i mercati e grazie a te abbiamo fatto un bellissimo viaggio intorno al globo alla scoperta di questi luoghi autentici!!!!
Abbiamo adorato il Tsukiji di Tokyo, visitato quando era ancora nella sua sede storica!
Grazie ragazzi! Siamo tra i fortunati che sono riusciti a visitare quello di Tsukiji quando si poteva ancora girare tra i banchi. Ora da quanto mi sembra di capire si guarda tutto dall’alto, non so quanto sia caratteristico!
Sono curiosa di sapere i vostri mercati! E comunque io prendo 2 kg per ogni giro di mercato 😀
Ho segnato tutto! Come sai anche noi siamo patiti di mercati e di quelli di cui hai parlato non ne conosciamo nemmeno uno.
Speriamo al più presto di iniziare a scoprirli, magari partendo da quello più vicino a Cagliari 😉
Sarebbe bello partire insieme per la Turchia per portarti in quelli più autentici. Chissà che non si riesca un giorno!
Che meraviglia Simona e che voglia di scoprire o rivedere tutti i mercati menzionati. Anch’io da ragazzina amavo andare al mercato cittadino o a quelli in provincia. La mia passione per il mercato è nata allora.
Certo tra tutti Gerusalemme e Istanbul hanno un fascino speciale…
Sì, non so perchè ma quelli di Gerusalemme ed Istanbul hanno quel certo non so che che li rende speciali. Saranno i profumi ed il caos, non so
Si fa fatica a resistere al fascino e ai profumi dei mercati. Ricordo bene quelli di Bordeaux e Istanbul e, se potessi, ora come ora proverei subito quello di Tokyo e Gerusalemme.
Purtroppo temo che il mercato del pesce di Tokyo nella nuova location abbia perso tutto il suo fascino. Da quanto mi è parso di leggere l’accesso alla zona delle vendite del pesce fresco è interdetta ai visitatori. Credimi, le specie assurde viste lì non le ho viste in nessun altro luogo.
La visita del mercato locale è un aspetto fondamentale per la conoscenza di un paese. E’ un po’ come conoscerne la parte intima, quella più genuina. Hai parlato di mercati meravigliosi; tra questi ho visitato solo quelli di Bordeaux e Amsterdam che ho trovato splendidi
Nel bene o nel male credo che, sì, la visita al mercato ti faccia conoscere gli aspetti genuini della popolazione e del luogo. Mi ricordo di una visita ad un mercato rionale a Berlino avvenuta 15 anni fa. Chiedemmo ad una commerciante se potessimo fare foto alla sua bancarella e lei ci rispose con uno scortesissimo NO. Diciamo che non mi sarei aspettata reazione diversa 😀
Meravigliosi I mercati, non mi faccio mai scappare l’occasione di andarne a visitare qualcuno quando sono in viaggio. Ma i suq e i bazar mediorientali sono il mercato per antonomasia, secondo me, quell’inconfondibile miscuglio di colori e aromi che tanto vorrei tornare a vedere e sentire. Articolo stupendo!
Sì, i suq ed i mercati mediorientali sono indubbiamente i mercati per eccellenza. Profumi, colori, vociare, simpatia dei venditori. Visitarli diventa una vera e propria esperienza. Speriamo di poter tornare a visitarli con tranquillità quanto prima! Grazie per aver letto :*
Alcuni li ho visti, come Stoccolma ed Helsink, e anche il suo di Gerusalemme, che in effetti lascia con la testa pesante per il caldo, la confusione, i rumori, però ne vale la pena. Invece il Mahane Yehuda è stato chiuso per i due giorni in cui ero in città, ma almeno ho un ottimo motivo per tornare.
I mercati turchi mi ispirano molto ma al momento non ne ho ancora visto nessuno.
Se torno con la mente ai mercati di Gerusalemme, mamma mia, che sensazione di stordimento. Quelli nordici sono un piacere per la vista per la loro perfezione ma non lasciano il segno come quelli mediorientali. Quest’anno va un po’ così, peccato ad aprile sarei dovuta tornare in Turchia per lavoro, speriamo di poterci rimettere in viaggio presto. Sono diventati un po’ turisti quelli di Istanbul ma si vive la storia sotto quelle volte.
Finalmente riesco a leggere questo articolo! Bellissimo, coloratissimo e profumatissimo! Come ti accennavo su Instagram tra tutti quelli che hai citato, personalmente ho un debole per i mercati mediorientali: come afferma Alessia sono “i” mercati e chissà perché la mia mente tende a escludere dal “catalogo” i mercati nordici o quelli nostrani. Forse è perché in questi ultimi ormai si vedono soltanto souvenir di dubbio gusto e il reparto gastronomico ha perso molto della tradizionale funzionalità… tradotto li considero trappole per turisti 😛 Cosa che invece non credo appartenga ai mercati mediorientali (o almeno mi piace pensare che sia così). Infatti ricordo che all’epoca sul mercato di Budapest ci confrontammo con la stessa impressione 😉
Mi fa tristezza sapere non si potrà più gironzolare all’interno dei mercati con la stessa libertà di prima… tra mascherine, file e ingressi contingentati sarà difficile seguire profumi e colori alla ricerca dell’inquadratura perfetta su spezie e pashmine 🙁
Bellissimo post! 🙂
Grazie carissima Daniela :*
Ricordo la stessa sensazione sul mercato di Budapest, eppure basterebbe poco per renderlo affascinante. Non credo manchi il vero artigianato in Ungheria. Io dai reparti gastronomici sono ancora così maledettamente incantata, mannaggia a me che sono una mangiona 😀
Sì, tu ed Alessia avete ragione. Quelli mediorientali sono i mercati per eccellenza. Quel caos, i colori, i profumi di spezie, anche il caldo opprimente che ti stordisce, tutto contribuisce a rendere l’esperienza magica.
L’avresti mai detto che questo virus avrebbe rivoluzionato le nostre vite? L’idea di partire ora e di non poter vivere in pieno un’esperienza mi fa desistere dal prenotare.
DI tutti questi ho visto solo quello di Budapest. Ci aggiungerei quello di Bodrum in Turchia. Cmq adoro i mercati locali, specie quelli orientali e medio orientali, non me ne perdo uno. Uno dei modi migliori per vedere la vita locale.
È così, alla fine resta il modo più autentico per vivere un luogo. Non sono una persona che attacca bottone in viaggio, causa timidezza. Al mercato riesco a chiaccherare un po’ con i locals.
I mercati: che meravigliosa invenzione, e che meravigliosa carrellata ci hai proposto tu!
Mercati …e cimiteri sono i due punti fissi delle mie visite a tutte le città!
I cimiteri sono interessanti anche se può suonare strano. Amo quelli anglosassoni immersi nel verde. Ti danno davvero l’idea che si respiri pace
In questo periodo in cui il tempo si è fermato fare un tour dei mercati tipici del mondo è un modo unico per sognare colori, profumi, suoni. Di tutti quelli di cui hai parlato Simo, noi siamo stati solo a Stoccolma! Ci era piaciuta moltissimo l’atmosfera un po’ vintage del mercato di Ostermalm, mentre invece quello di Hornstull te lo consigliamo per lo street food e per rovistare tra le bancarelle di abbigliamento usato.
Ci piacerebbe visitare Istanbul e i suoi Bazaar, ma anche passeggiare tra le mercanzie a Gerusalemme! Speriamo di poterlo fare presto, nel frattempo ti facciamo i nostri auguri di buon anno nuovo! 😘
Mi manca Istanbul, un luogo dove mi sento sempre a casa. Ho dovuto posticipare ben 3 volte nel 2020. Alla fine ho lasciato il biglietto aperto.
Speriamo di poter tornare tutti a viaggiare in sicurezza. Buon anno ragazzi! :*
Non puoi dire di aver conosciuto una città se non hai preso un autobus, mangiato per strada e visitato un mercato! E noi i mercati li adoriamo. L’eleganza di quelli francesi, i profumi di quelli mediorientali, i colori di quelli sudamericani, i fiori di quelli indiani…. Difficile scegliere quello preferito!
Alcuni di quelli citati non li abbiamo visitati, quindi prendiamo spunto per i prossimi viaggi!